Il Difensore Scena Bonus

IL DIFENSORE

Scena Bonus

Bowie & Piper

Traduzione di

PAOLA CICCARELLI

“Il Difensore Scena Bonus”

Autore Mira Lyn Kelly

Copyright © 2024 Mira Lyn Kelly

Titolo originale: Dirty D-Man

Traduzione di Paola Ciccarelli


Scena Bonus

 

Piper

 

Conosco Grant Bowie da sempre. Sapevo che aveva una vena competitiva, ma non avevo idea che sarebbe stato così competitivo con se stesso riguardo a tutti i modi in cui può soddisfarmi. O che sarebbe stato incredibilmente generoso a letto. O che, persino dopo quasi un anno che stiamo insieme, gli sarebbe ancora piaciuto da matti vedermi con addosso la felpa con il suo numero.

Forse dipende da tutti gli anni che ha dovuto vedermi con indosso un altro numero, ma quando indosso il 44, non riesce a resistere. Del tipo che è meglio che ci sia un posto per lo più privato entro due metri, altrimenti le effusioni in pubblico già esagerate finiranno per sconfinare in atti osceni.

Ecco un esempio concreto. Cinque minuti fa, dall'ingresso dell'appartamento, mi ha gridato di sbrigarmi per arrivare in tempo all'evento per famiglie che si tiene all'arena. Ma ora?

Il suono strozzato proveniente da dietro di me appartiene a Grant. È sulla soglia della cabina armadio e mi ha appena visto con addosso la felpa con il suo numero e poco altro.

Quella piccola diavoletta sulla mia spalla è tornata e adora giocare.

«Che succede, D-Man?» chiedo, raccogliendomi i capelli in un'alta coda di cavallo che sono sicura dovrò rifare prima di andarcene... e stiracchiandomi un po' già che ci sono, così la felpa si alza di qualche centimetro sulle mie cosce nude.

«Piper, tesoro, mi stai uccidendo» geme, avvicinandosi a me. Il suo petto è premuto alla mia schiena e i suoi occhi sono fissi sul nostro riflesso nello specchio.

Questa è una delle mie viste preferite. Il suo viso accanto al mio, le sue braccia che mi avvolgono e le sue mani che si muovono come se non ne avessero mai abbastanza di toccarmi. Un'altra delle mie viste preferite è quando si morde quel sexy labbro inferiore e cede all'impulso che so che lo perseguita da quando ha sbirciato qui dentro, lasciando scivolare le dita sotto l'orlo della felpa così da poterla sollevare fino a scoprire cosa c'è sotto.

«Rosse.» Aggrotta le sopracciglia come se stesse soffrendo, ma quando preme la sua turgida erezione contro di me capisco che le minuscole mutandine di pizzo che indosso gli piacciono molto.

«Non dobbiamo andare all'arena?» lo stuzzico, guardandolo da sotto le ciglia.

Annuisce, ma considerando che ha iniziato a sfiorare il pizzo elastico e trasparente con la punta di un dito, non sono del tutto sicura che mi abbia sentito.

«Dovrai fare in fretta, tesoro.» Quel grosso dito errante si insinua sotto il tessuto di pizzo. «Non possiamo perderci questa cosa.»

«Dovrò fare in fretta?» È così competitivo riguardo al procurarmi piacere che non può farmi venire con le dita senza doverlo fare anche con la bocca per vedere se riesce a renderlo migliore, a farmi venire più forte, a far durare di più l'orgasmo.

Spoiler: ci riesce. Ed è incredibile.

Proprio come è incredibile il modo in cui mi sta titillando in questo momento. Così incredibile che ho già iniziato a muovere i fianchi senza sosta e a spingere il sedere all'indietro come piace a lui.

«Cazzo» impreca con voce strozzata, sfilando la mano dalle mutandine e poi usando entrambe le mani per abbassarmele fino alle caviglie. «Braccia sopra la testa.»

Faccio quello che mi chiede, allungando una mano all'indietro per potergli toccare il viso, la bella barba e il vigoroso collo. Il cuore mi sussulta all'immagine che creiamo nello specchio mentre mi allarga le gambe con le ginocchia. Infila una mano tra di noi e sento il suono metallico della fibbia della cintura e dei denti della zip mentre si apre la patta dei pantaloni.

La trepidazione cresce in me quando mi avvolge un braccio intorno, spingendo la felpa verso l'alto con la mano libera in modo che sia posizionata sopra i miei seni. Dietro di me, trascina il suo turgido membro tra le mie natiche, poi piega le ginocchia in modo da potersi posizionare più in basso, dove sono bagnata e pronta per lui.

Mi penetra leggermente, dandomi un assaggio di ciò che verrà. Quel tanto da farmi desiderare di più.

«Grant» sussurro un po' disperata. Perché sì, essere avvolta nel suo numero e nel suo abbraccio fa lo stesso effetto anche a me. E vederci insieme così... «Ti prego.»

Mi stampa un tenero bacio sui capelli, e una simile dolcezza in un momento così carico di eccitazione è il perfetto promemoria del perché sono completamente e disperatamente innamorata di quest'uomo.

Dopodiché muove i fianchi e si spinge in me, riempiendomi centimetro dopo centimetro finché non sento di averlo preso del tutto, di essere colma fino al massimo. Si ritrae e mi penetra di nuovo, e...

«Sì!»

Mi dà ancora di più, colpendo quel punto più profondo che mi fa spasimare e pulsare intorno a lui.

Quel punto è il mio preferito.

E lo sa.

Porta al limite il mio corpo, tenendomi a sé con un braccio possente mentre quella dolce tensione si intensifica, facendomi sussultare e tremare. Reclino la testa all'indietro sulla sua spalla mentre quella sensazione mi travolge, ma Bowie non ha neanche lontanamente finito.

«Guarda, tesoro» mi mormora all'orecchio. «Voglio che tu veda quanto sei bella quando vieni per me.»

Annuisco, sollevando di nuovo la testa e schiudendo le palpebre in modo da osservare il nostro riflesso. La sua mano scivola lungo il mio addome, più in basso, dove sono aperta e luccicante di desiderio per lui. Due delle sue dita scivolano tra le pieghe intime del mio sesso, sfregando il turgido bocciolo con la pressione perfetta per accompagnare le sue spinte misurate.

E la stimolazione visiva e fisica delle sue dita che mi stuzzicano mentre guardo la spessa lunghezza del suo membro spingersi su fino a scomparire in me e poi ritrarsi di nuovo mi porta quasi al culmine. La tensione si accumula nel mio ventre più velocemente di quanto riesca a respirare. Il bisogno di venire mi rende irrequieta. Poi finalmente mi dà ciò di cui ho bisogno.

«Dai, Piper. Vieni per me.»

Quel brusco comando mi spinge oltre il limite, mandandomi in una caduta libera di piacere permeata da tutto l'amore, la cura e la pazienza che quest'uomo riversa su di me così generosamente.

È meraviglioso.

È tutto.

E quando sono inerte tra le sue braccia, con il mio sesso che continua a pulsare intorno al suo, sussurra: «Ancora una volta, tesoro, e verrò con te. Poi dobbiamo andare all'arena.»

Voltando la testa per baciarlo, mi crogiolo nella perfezione delle nostre vite insieme. Certo, ci sono giorni in cui uno dei nostri mondi diventa incasinato. Ma proprio come ha promesso, affrontiamo ogni avventura insieme. E tutto ciò che costruiamo assieme è solido. Perché è costruito su una base d'amore abbastanza forte da durare una vita intera.


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